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Racconti brevi

"Lo scambio"
Concorso "Parole & Note" - Biblioteca comunale "Renato Fucini" - Empoli

Testo della canzone
Uomini soli (Pooh)


Li incontri dove la gente viaggia e va a telefonare
Col dopobarba che sa di pioggia e la ventiquattro ore
Perduti nel Corriere della sera, nel va e vieni di una cameriera,
ma perchè ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perchè ha in testa strani tarli,
perchè ha paura del sesso o per la smania di successo,
per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perchè la vita l'ha già messo al muro,
o perchè in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città, e dell'immensità,
se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po' cambiarla, prima che ci cambi lei,
vediamo se si può farci amare come siamo,
senza violentarci più con nevrosi e gelosie,
perchè questa vita stende, e chi è steso o dorme o muore, oppure fa l'amore.
Ci sono uomini soli per la sete d'avventura,
perchè han studiato da prete o per vent'anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perchè sono dei diversi.
Dio delle città, e dell'immensità,
magari tu ci sei e problemi non ne hai,
ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo, è soltanto un uomo solo.

Testo del racconto:
"Lo scambio"


Era sera, e, inutile negarlo, avevo paura. Guardai, oltre l'enorme vetrata, le luci dell'autostrada: socchiudendo gli occhi, a sfumare i contorni del paesaggio, quello sfavillio di fari poteva sembrare un'enorme decorazione natalizia, di quelle che si mettono nelle vetrine dei grandi magazzini per attirare gli avidi sguardi dei clienti.
Del resto Natale era alle porte, ma io non mi sentivo in vena di festeggiare. Spostai lo sguardo sulla calda tazza con il cappuccino che tenevo fra le mani, poi su tutti quei volti anonimi che avevo attorno: tutti uguali, tutti uomini soli, di quelli che si incontrano dove la gente viaggia o va a telefonare, col dopobarba che sa di pioggia e la ventiquattrore, perduti nel Corriere della Sera, nel vai e vieni di una cameriera.
Chi poteva essere fra loro? Era inutile chiederselo, mi avrebbe avvicinato lui: avevo indossato il basco grigio come d'accordi presi, e mi ostinavo a portarlo anche al caldo dell'autogrill, proprio per permettere allo sconosciuto di riconoscermi.
D'un tratto, cogliendomi quasi di sorpresa, un uomo in completo grigio e anonimo come tutti gli altri, si sedette al mio tavolo. Allungò una valigetta verso di me, ed io, ubbidiente agli ordini ricevuti, vi infilai dentro i quindici dischetti per computer.
Si svolse tutto in pochi secondi, ma a me parvero ore; e, quando vidi lo sconosciuto uscire dall'autogrill, tenendo ben stretta la preziosa ventiquattrore, avevo ancora il respiro affannoso per l'emozione.
Cercai di calmarmi rimanendo seduta con gli occhi chiusi per alcuni istanti. Per qualche strana ragione mi venne da pensare che nessuno dei presenti, per quanto complessi fossero i suoi pensieri, poteva neanche lontanamente immaginare che cosa era realmente accaduto in quel banale autogrill.
Uscii mestamente, con il peso della colpa addosso, ulteriormente aggravato dalla paura, scura e tenebrosa come un serpente velenoso. Guidavo rabbiosamente e più volte, durante il tragitto sull'autostrada, pensai che avrei potuto andare a sbattere contro il prossimo paracarro e fui quasi tentata di spengere i fari aspettando che qualcuno mi tamponasse...
Già, perchè quanto poteva valere la mia vita ora?... Ora che avevo ingannato la più famosa organizzazione di pirateria informatica, conosciuta con il nome di Omega 2?
Il denaro...l'amore per il denaro era stato la rovina della mia vita! Sapevo che mi sarei cacciata in un mare di guai quando avevo accettato, ma... Sei milioni di dollari direttamente a mio nome in una banca elvetica!! Non mi era proprio riuscito di dire di no! Una valanga di denaro solo per creare un programma, lavoro che normalmente facevo, riuscendo sì e no a ricavarci di che vivere... Troppo tardi mi ero accorta della gravità di ciò che avevo fatto! Abbagliata dal denaro, avevo eseguito gli ordini ricevuti senza pensare. Avevo così creato un programma di controllo per proteggere i computer delle banche, il quale, però, con un complicato algoritmo, permetteva, a chi ne conosceva la password e il comando in linea, di entrare, in qualsiasi momento, nella banca dati di qualunque cliente lo avesse istallato!!
All'ultimo minuto, spaventata dalle conseguenze che, mi rendevo finalmente conto, il mio programma avrebbe comportato, decisi, forse sventatamente forse no, di inserire un virus criptato che, non appena istallato, avrebbe autonomamente distrutto l'intero programma, neutralizzandone così gli effetti criminali.
Naturalmente sapevo perfettamente che l'Omega 2 si sarebbe presto accorta del mio inganno e che da quel momento non sarei più stata al sicuro in nessun posto...
Giusto o sbagliato, colpevole o innocente, la mia vita ormai era segnata.... Rallentai ed arrestai l'auto sulla corsia d'emergenza. Guardai di nuovo l'autostrada avvolta nell'oscurità della notte: le auto sfrecciavano ignare, piccoli punti luminosi che subito scomparivano allo sguardo... In fondo, pensai amaramente, la vita questo è: un fugace bagliore in uno sfondo scuro.